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Prestazioni sanitarie: tutti uniti contro l’abusivismo
NUOVA REALTÀ. «Non siamo un sindacato: facciamo gruppo comune»
È nato il Coordinamento regionale di 19 diverse associazioni che tutelano oltre 7 mila professionisti
06/12/2011
La sanità lotta contro gli abusivi
Nasce a Padova il Coordinamento delle professioni sanitarie del Veneto. Primo obiettivo: combattere l’abusivismo professionale per garantire la qualità delle prestazioni. Lo costituiscono 19 associazioni che rappresentano oltre 7 mila operatori: assistenti sanitari, audiometristi, audioprotesisti, dietisti, educatori professionali, logopedisti, igienisti dentali, ostetriche, podologi, tecnici di neuro-fisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici perfusionisti cardiovascolari, tecnici della prevenzione, tecnici di radiologia, tecnici sanitari di laboratorio biomedico, terapisti occupazionali, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva. Al Coordinamento aderiscono anche i Collegi dei tecnici di radiologia e delle ostetriche. Presidente è stato eletto l’audiometrista Paolo Tomasi, vice l’ostetrica Cristina Panizza (tesoriere del Collegio di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia e Vicenza). «Avvertivamo – dice Tomasi – l’assenza di un organismo che ci unisse e ci presentasse come interlocutori diretti nei confronti delle istituzioni, delle associazioni di utenti e dei cittadini, sui temi e su problemi della qualità professionale e della lotta all’abusivismo con l’obiettivo della tutela della salute di tutti, come bene inalienabile e diritto costituzionale. Vogliamo fare gruppo comune verso il mondo sanitario e socio-sanitario».
È stato lui, assieme alla presidente della Federazione logopedisti italiani Tiziana Rossetto, a lanciare l’idea di questa sinergia che ora si traduce in questo nuovo organismo che si vuole caratterizzare solo sotto l’aspetto professionale: «Non siamo assolutamente un sindacato». La strategia è precisa: «Per agire nella sanità servono requisiti e standard professionali di qualità. Ci attiveremo affinché questi requisiti vengano rispettati anche nella nostra regione, nei luoghi di cura ai quali il cittadino si rivolge e affida la propria salute. La mancata approvazione di organismi garanti per molte professioni, come erano previsti nel Ddl 1142 per gli Albi e gli Ordini, non consente infatti di frenare il grave problema dell’abusivismo. Il fenomeno sta dilagando in molti settori creando seri danni alla salute delle persone e disorientando il cittadino che molto spesso non sa come identificare il vero professionista».
Tomasi chiarisce anche quali debbano essere i requisiti essenziali per riconoscere un professionista titolato: «L’adesione ad un codice deontologico, il possesso dei titoli accademici che abilitino all’esercizio professionale, la formazione continua in medicina per aggiornare le conoscenze nel tempo».
Per questo le associazioni aderenti al Coordinamento si sono date programmi concreti nell’ambito della politica socio-sanitaria, della formazione, del sostegno della qualità e dell’appropriatezza in ambito sanitario. Nei giorni scorsi, al Best Western Quid Hotel di Venezia-Mestre, il nuovo Coordinamento si è presentato ufficialmente.