CONVEGNO
Ripensare la Sanità ai tempi del digitale: individuare e condividere le best practices
14 °FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITA’
FORTEZZA DA BASSO, FIRENZE
28 Novembre 2019, ore 9.30
RAZIONALE
Il sistema della Sanità è molto complesso, si devono conciliare le istanze, non sempre convergenti, dei vari attori interessati: gli amministratori e i politici, i fornitori di prestazioni (Aziende, strutture sanitarie e laboratori privati), i produttori d’apparati e l’industria farmaceutica, il cittadino, i medici e gli operatori sanitari. L’andamento demografico evidenzia inoltre un costante aumento della vita media, con incremento delle fasce d’età più elevate e il conseguente incremento delle patologie croniche e disabilitanti e della domanda di servizi diagnostici e terapeutici. Se a ciò aggiungiamo la disponibilità di nuovi trattamenti e indagini più efficienti, ma con un costo maggiore, si pone il problema di come gestire un sistema così complesso e contemporaneamente ridurne i costi (evitando sprechi e ridondanze) in uno scenario che vede la frammentazione e disomogeneità crescente tra le varie Regioni.
Oggi la tecnologia sempre più facilita l’efficientamento dei processi sanitari, i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano parlano chiaro, se il sistema sanitario italiano utilizzasse pienamente il potenziale delle tecnologie digitali si potrebbero avere significativi risparmi. Il Digitale al tempo stesso migliorerebbe la qualità aumentando trasparenza e appropriatezza – costi indiretti -, riducendo gli errori e dando servizi migliori ai cittadini.
La riorganizzazione della rete assistenziale del Servizio Sanitario Pubblico è quindi oggi una priorità non soltanto per le Regioni che sono coinvolte in un piano di rientro finanziario, ma più in generale per tutte le Amministrazioni che devono conciliare la crescente domanda di salute con i vincoli di bilancio esistenti. In questa situazione l’innovazione digitale è fattore abilitante e in taluni casi determinante per la realizzazione di modelli sia assistenziali che organizzativi rispondenti alle nuove necessità. La digitalizzazione deve dunque essere vista non solo come un cambiamento progressivo del modo di fare assistenza ma una vera e propria opportunità per il Sistema Paese.
Le esperienze del passato e la situazione economica attuale obbligano ad una rivisitazione del concetto di digitalizzazione al fine di evitare inutili applicazioni, dispersione di risorse o finanziamento di progetti non replicabili. Non sono poche, infatti, le aree del territorio in cui si cerca di sviluppare progetti all’insegna della duplicazione degli investimenti da parte dei diversi Enti Pubblici.
Serve un approccio guidato dal “Big Data”; moltissime informazioni disponibili, grazie alla sanità digitale, sono una sfida per il sistema sanitario ma sono anche una straordinaria opportunità per rendere la medicina “precisa” (precision medicine) e “personalizzata” (personalised medicine).
Ma soprattutto serve un approccio secondo la logica del “riuso”, con la possibilità per la Sanità di poter condividere soluzioni “best practices“, nello sviluppo dei progetti si conseguirebbero sicuramente significativi risparmi, condividendo almeno i framework di base.
Non trascurando la necessità di puntare sulla formazione del personale – per superare la scarsa attitudine tecnologica e resistenza al cambiamento di alcune categorie di operatori sanitari – e sull’informazione per i cittadini; sensibilizzando gli amministratori locali a “fare politica sanitaria” ponendo il giusto focus sul peso dei malati cronici, di come essi possano essere ben assistiti, pur rimanendo in casa invece che affollare gli ospedali. È fondamentale quindi una stretta collaborazione con il sistema formativo – il programma nazionale di ECM formazione continua in medicina comprende l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili a una pratica competente ed esperta, e riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella sanità, sia privata che pubblica – per preparare gli operatori alle nuove procedure ed impedire la disumanizzazione delle prestazioni anche attraverso strumenti motivazionali.
E pertanto, in considerazione della complessità del fenomeno e del pericolo concreto di eterogeneità delle iniziative, sembrerebbe utile costituire un forte coordinamento, in cui tutti gli attori pubblici interessati al tema salute partecipano attivamente al fine di generare standardizzazione e incentivare la riusabilità. In questo modo sarà possibile preservare la sostenibilità di un sistema che assiste ad una progressiva espansione della domanda di benessere e non soltanto di salute, e ciò spesso non coerente con le effettive necessità, da parte di una popolazione in progressivo invecchiamento.
AGENDA
Moderatore Gregorio Cosentino, Associazione Scientifica Sanità Digitale ASSD
ore 09.30 Saluto di benvenuto
Prof. Silvio Brusaferro, ISS
ore 09.45 Io paziente la sanità che vorrei
Massimo Casciello, Ministero della Salute
ore 10.00 L’andamento demografico
Marisa De Rosa, già Dirigente Area Sanità Cineca
ore 10.15 I dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano
Chiara Sgarbossa o Paolo Locatelli, Politecnico di Milano
ore 10.30 Innovazione digitale come fattore abilitante
Giuliano Pozza, Università Cattolica
ore 10.45 Rivedere la Sanità ai tempi del digitale: i nuovi sistemi informativi ospedalieri
Elena Sini, Chair HIMSS Europe Governing Council
ore 11.00 “Big Data”, rendere la medicina “precisa” e “personalizzata”
Sergio Pillon, Ospedale San Camillo di Roma
ore 11.15 Riuso e condivisione soluzioni “best practices“
Stefano Van Der Byl, Agid
ore 11.30 Formazione del personale
Erminia Mascitelli, Ospedale Careggi di Firenze
ore 11.45 Il ruolo delle professioni sanitarie
Antonio Bortone, Ordine TSRM PSTRP
0re 12.00 Continuità assistenziale
Fabrizio Polverini e Mariagrazia Montalbano, Comitato Infermieri Dirigenti CID
ore 12.15 Il ruolo delle PMI
Fabio Padiglione e Michele Ieradi, Aditech/Esri
ore 12.30 Il ruolo delle grandi imprese
Giorgio Moretti, Dedalus
ore 12.45 Costituire un forte coordinamento
Mauro Grigioni, ISS
ore 13.00 Dibattito con il pubblico
ore 13.15 Conclusioni
Massimo Casciello, Gregorio Cosentino, Mauro Grigioni